Storia di un internato militare nei lager del Terzo Reich

24 pannelli con foto e documenti della vicenda di Vittorio Canale, internato nei campi nazisti

Vittorio Canale, sottotenente dell’Esercito italiano, catturato dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 in Grecia, si rifiutò di continuare la guerra al fianco dei nazifascisti e fu deportato nei lager del Terzo Reich. Dopo un duro viaggio di venti giorni rinchiuso nel vagone di un treno merci, fu internato nei campi di concentramento di Ludwisburg, Strasburgo, Chelm e Wietzendorf, dove fu liberato dagli angloamericani nell’aprile del 1945. Rientrò in Italia nel settembre del 1945.

 

La mostra pone l’attenzione sulle condizioni degli Internati Militari Italiani che, deportati nei lager, furono privati dei diritti dei prigionieri di guerra. Rinchiusi nei campi di concentramento appositamente adibiti, gli internati militari vissero in condizioni disumane, patendo la fame, il freddo, i maltrattamenti fisici e il lavoro obbligatorio. I soldati e gli ufficiali che rifiutarono di combattere nelle file delle SS o nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana, condussero una resistenza silenziosa, una «resistenza non armata» al nazifascismo.

La mostra, donata all’ICSR nel 2010 da Franco Canale, figlio di Vittorio, è a cura di Franco Canale e Michela Cimbali.