I Frutti del Vesuvio
Il Vesuvio da secoli offre una grande varietà di colture: le albicocche del Vesuvio già celebri nell'antichità o anche le ciliegie, la susina pazza di Somma e l'uva catalanesca.
Le Albicocche
Con il termine "albicocca Vesuviana" si indica un insieme di oltre quaranta diversi biotipi tutti originari dello stesso luogo. I più diffusi sono: Ceccona, Palummella, S. Castrese, Vitillo, Fracasso, Pellecchiella, Boccuccia Liscia, Boccuccia Spinosa e Portici. La coltivazione è attualmente estesa a tutto il territorio dell'area vesuviana, dove il terreno di natura vulcanica, ricco di minerali e in particolare di potassio, contribuisce a conferire alle albicocche un gradevole e caratteristico sapore.
Le Ciliegie
La zona vesuviana, è famosa per la produzione della cosiddetta "ciliegia del Monte" o "Durona Del Monte", considerata la migliore tra le ciliegie da tavola campane. È caratterizzata da frutti grossi di colore giallo-rosati, una polpa molto chiara, succosa e un retrogusto acidulo.
L'Uva Catalanesca
L'uva catalanesca, che matura tra ottobre e novembre e può essere a sua volta utilizzata per la vinificazione. In particolare deve il suo nome alla sua origine geografica importata qui dalla Catalogna, da Alfonso I d'Aragona nel XV secolo, e impiantato sulle pendici del Monte Somma, fra Somma Vesuviana e Terzigno.
La Susina
Anche per la susina abbiamo diverse varietà: "Pappacona", "Pazza", "Turcona" e "Scarrafona". La susina "Pazza" ha la buccia giallo-arancio ed è di pezzatura media, la "Turcona", ha la forma allungata ed ha la buccia di colore giallo con striature biancastre, La susina "Scarrafona", infine, è molto piccola e di colore viola e la sua polpa è verde e molto saporita, ottima per la marmellata.